E’ per me un onore partecipare all’inaugurazione di questa splendida Cattedrale dopo l’intervento di restauro finanziato dalla Venetian Heritage Foundation, cui ha contribuito anche la Regione Veneto nel quadro della sua attività di tutela del patrimonio culturale di origine veneziana.
In questa circostanza, non celebriamo soltanto il recupero di uno straordinario capolavoro artistico, ma possiamo anche cogliere l’occasione per riflettere ancora una volta su quanto siano stretti i legami culturali che da sempre uniscono le due sponde dell’Adriatico.
Come spesso avviene per i grandi capolavori, anche questa Cattedrale è il risultato armonico dell’apporto individuale di artisti che, nel XV secolo, hanno concorso alla realizzazione, unendo i loro sforzi e mettendo a frutto i loro retroterra culturali. Molti di loro provenivano proprio da Curzola, come Hranic Dragošević e Ratko Ivančić, altri dall’Italia, come Jacopo Correr di Trani e Bonino da Milano, che lavorò anche al Duomo milanese e che fu molto attivo in Dalmazia, tra Spalato e Ragusa.
Oggi celebriamo la fine dell’intervento di restauro, frutto anch’esso di uno sforzo congiunto per preservare un patrimonio culturale comune, nel quale tutti possiamo identificarci e del quale tutti dobbiamo essere fieri.
È ormai consolidato l’impegno a tutti i livelli di Italia e Croazia per tutelare questo patrimonio, anche in ambito multilaterale. Dallo scorso anno è stata avviata una collaborazione in seno all’UNESCO, che coinvolge anche il Montenegro, volta a inserire alcune opere di difesa veneziane realizzate nell’Adriatico tra XV e XVII secolo nella Lista del Patrimonio mondiale. In base alle intese sinora raggiunte, la Croazia intende inserire nel progetto fortificazioni site a Zara, Sebenico e una proprio a Curzola.
Sottolineo che non a caso Venezia è stata scelta come sede per ospitare l’incontro trilaterale tra i Primi Ministri di Italia, Slovenia e Croazia lo scorso 12 settembre, denominato “Sponde. Foro di dialogo e cooperazione Italia-Croazia-Slovenia”. Un incontro che, nel quadro delle ottime relazioni tra i tre Paesi dell’Alto Adriatico, oggi uniti all’interno dell’Unione Europea, ha gettato le basi per un’articolata collaborazione politica e l’intensificazione dei rapporti.
Italia e Croazia hanno inoltre concluso un Accordo in materia di cooperazione culturale e d’istruzione, ratificato lo scorso anno. Questo Accordo, oltre a definire i molteplici settori di collaborazione nel campo della cultura, destina importanti risorse al settore, utili per la realizzazione di iniziative di alto livello. Grazie a questi fondi, quest’anno l’Italia, per celebrare l’adesione croata all’Unione Europea, ha realizzato a Zagabria l’esposizione del capolavoro di Caravaggio “La Cena in Emmaus”. Altri eventi sono in corso di preparazione per il prossimo anno, in concomitanza con il Semestre di presidenza italiana dell’Unione.
Nel quadro della valorizzazione della comune eredità culturale, l’Italia finanzia inoltre alcune missioni archeologiche, che permettono anche la formazione di operatori locali e il trasferimento di tecnologia in un settore in cui l’eccellenza italiana è unanimemente riconosciuta a livello internazionale. Grazie ai contributi erogati dal Ministero degli Esteri italiano, si sta contribuendo alla realizzazione di un percorso didattico dell’antico insediamento di Burnum all’interno del Parco Nazionale della Krka, in raccordo con il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Zara e il Museo Civico di Drnis, con l’utilizzo di tecnologie che saranno presentate come modello per altri siti archeologici in Croazia. Altre missioni sono impegnate nello studio dei materiali e delle strutture emerse nel corso degli scavi per la villa romana di Loron a Parenzo e nel recupero di un relitto bizantino presso l’isola di Meleda.
Rientra in questo quadro di impegno per lo sviluppo delle relazioni culturali anche l’attività della Regione Veneto, che grazie ai fondi stanziati con la legge n. 15/1994 promuove il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta in Istria e in Dalmazia, di cui la Cattedrale di Curzola è una della più rilevanti espressioni.
La stessa Città di Venezia, infine, mantiene proficue relazioni culturali attraverso una rete di gemellaggi, che include la città di Ragusa. Il prossimo 14 ottobre si terrà una prima Conferenza delle città gemellate, che auspicabilmente sarà il primo di una serie di appuntamenti utili per sviluppare nuove forme di concreta collaborazione.
L’inaugurazione di questa sera è quindi un importante tassello di un rapporto quanto mai proficuo e articolato, che sono personalmente impegnata ad approfondire e sviluppare ulteriormente.