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EMERGENZA CORONAVIRUS – Situazione in Croazia

Situazione interna
Si registrano al momento 56 casi di persone che hanno contratto il COVID-19 in Croazia. Nessun decesso. 4 sono finora le persone guarite. Da ieri mattina le autorità hanno predisposto 4 ulteriori unità per la trattazione in terapia intensiva in aggiunta all’ospedale infettivologico principale di Zagabria (il “Fran Mihaljevic”). Le autorità croate non hanno ancora adottato misure stringenti quanto alle limitazioni di libertà personale o di chiusura di esercizi commerciali. Al momento in tutto il Paese sono chiusi da oggi asili, scuole di ogni ordine e grado e università. Sono vietate riunioni pubbliche, a prescindere dalla finalità, di più di 100 persone. Restano invece aperti locali, bar e ristoranti in tutto il Paese (con l’eccezione dell’Istria, dove tutto è chiuso), per quanto le autorità abbiano “consigliato” alla popolazione di ridurre la presenza in luoghi pubblici. I trasporti interni funzionano regolarmente.

Misure di carattere esterno
Come noto, i cittadini stranieri provenienti da una serie di Paesi di cd. “categoria 1”, tra cui l’Italia (insieme alla provincia cinese di Hubei, la contea di Heinsberg in Germania, la città e la provincia sud-coreana di Daegu e Cheongdo e l’Iran) possono entrare nel Paese solo a condizione di sottoporsi a quarantena obbligatoria di 14 giorni in struttura ospedaliera. Cittadini croati provenienti da queste zone sono invece sottoposti ad auto-isolamento domiciliare di 14 giorni.
Cittadini stranieri e croati provenienti da una serie di altre regioni considerate a rischio (vi è inclusa in pratica tutta l’Europa) potranno invece entrare a condizione di porsi in auto-isolamento domiciliare per 14 giorni.
Sono consentiti transiti di persone, anche provenienti dall’Italia, verso altri Paesi, a condizione che siano asintomatiche e che escano dal Paese in giornata.

Trasporto e transito merci
Le direttive generali su quarantena e isolamento prevedono delle eccezioni per i trasportatori di merce e per i tir. Gli occupanti tali veicoli infatti non sono sottoposti a misure di quarantena o isolamento ma, una volta verificata l’assenza di sintomi influenzali, saranno ammessi nel Paese a condizione che ne fuoriescano in giornata e che non lascino la cabina del veicolo. Cioè vale dunque sia per consegne merci in Croazia che per transiti verso altri Paesi, purché i Paesi di destinazione autorizzino l’ingresso di tali autoveicoli: al momento accade per la Serbia, ma non per la Bosnia, mentre in Ungheria le problematiche dovrebbero essere risolte a breve.

Collegamenti con l’Italia
Sono stati al momento sospesi tutti i collegamenti aerei, a mezzo autobus e marittimi tra Italia e Croazia. E’ possibile rientrare solo con autovettura privata.