Palazzo Čeh
(sede dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria, sita in Medulićeva 22)
La palazzina, costruita tra il 1887 ed il 1888, su commissione del Prof. ceco Dragutin Čeh, è una delle prime opere dell’architetto zagabrese di origine ebraica Leo Hönigsberg.
Nato nel 1861 a Zagabria, studia al Politecnico di Vienna dove apprende le tecniche di costruzione dal noto architetto austriaco Ferstel. Dal 1883 al 1888 lavora presso l’atelier del costruttore viennese Tischler. Rientra definitivamente a Zagabria nel 1888 e, un anno dopo, assieme al socio Julio Deutsch costituisce l’impresa edile “Höningsberg e Deutsch”, che nei successivi 15 anni otterrà commissioni per un centinaio di importanti edifici nella parte bassa della città di Zagabria, fortemente danneggiata dal terremoto del 1880.
La palazzina si sviluppa su un piano, la cui facciata si compone di sette assi verticali contenenti le finestre; il portone d’entrata si trova al centro e sopra di esso, al primo piano, è collocato un balconcino a nicchia. L’edificio è stato realizzato, sul progetto di Hönigsberg, dall’architetto ed ingegnere edile Gjuro Carnelutti (nato a Gemona, nei pressi di Udine, nel 1854 e trasferitosi a Zagabria nel 1879).
La palazzina sita in Medulićeva 22 è stata recensita all’epoca dalla rivista “Wiener-Bauindustrie-Zeitung”: “L’architetto Leo Hönigsberg ha ben distribuito l’edificio nella sua disposizione interna ed ha creato sulla facciata una splendida composizione massiccia simile ad un palazzo, creando proporzioni forti ed adeguate. Il pianterreno è ben elaborato, imitando quadranti di pietra, mentre il primo piano è una combinazione di figure di mattoni a vista e pietra tagliata. La parte centrale forma un tutto organico in armonia con le colonne ed i pilastri, con un portale d’entrata sovrastato da una loggia a mezza cupola e coronato da un frontone sul tetto a forma di campanile”.
Il Prof. Čeh, da cui la palazzina ha preso il nome, dopo aver terminato gli studi di chimica a Praga, si trasferisce nel 1886 a Zagabria per dedicarsi alla coltura del luppolo e alla produzione della birra.
A partire dai primi anni ’50, Palazzo Čeh ha ospitato il Consolato Generale e, a decorrere dal 16 gennaio 1992, l’Ambasciata d’Italia in Croazia.